Ed eccomi qui, reduce dal trasloco e dal ponte del 2 giugno al Supernova. Sono un po’ cotta, ma ho tenuto botta molto meglio di quanto credevo. Sono salita sul traghetto esattamente il giorno dopo aver finito il trasloco e avrei giurato che le mie attività sull’isola di Pag si sarebbero ridotte a una: 4 di spade in spiaggia. E invece…
Scherzi a parte, il viaggio sul traghetto è confortevole, la welcome bag era piena di tanti gadget, tra cui la maglietta con lo splendido logo del festival e 2 pacchetti di cracker.
Venerdì l’abbiamo passata sulla spiaggia di Zrce, curiosamente somigliante a un lago circondato da montagne brulle, tanto che ci è sembrato di fare il bagno in Trentino ^_^
Ma l’acqua… non era un lago no. È un mare fresco e pulitissimo. Dalle 15 iniziava a sentirsi la musica dall’Aquarius e alle 18 la festa era in pieno svolgimento, complice il sole alto.
Timo Maas e Kaplan Project: una rivelazione. Conoscevo qualche pezzo di Timo Maas e i suoi remix mi sono sempre piaciuti. Ma non conoscevo Alessandro Lentati+Barbara Tajariol, aka Kaplan Project. Vederli mixare immagini live al ritmo electro mi ha paralizzato per quasi due ore. È stato un privilegio poter fare ad Alessandro i complimenti dal vivo sul traghetto del ritorno, e scoprire che non è solo bravissimo, ma anche molto gentile e alla mano. Caro Alessandro (e Barbara), avete una nuova fan (#sapevatelo).
Dovrei abbinare al momento clou anche la cena prima del concerto, a base di pesce del giorno. Ottimo, ma ci aspettavano al varco e ci hanno staccato le orecchie! :D Così impariamo ad ordinare a braccio… :P
Bello anche tornare a casa alle 5 della mattina, svegliarsi alle 10, andare a prendersi una pasta in panetteria al centro di Novalja, bersi un cappuccino e poi schiaffarsi in spiaggia sotto un nuovo sole cocente. Sabato mattina abbiamo scelto la spiaggia di Babe, vicino a Novalja. Qui, dopo i primi metri di fondale roccioso, ti aspetta una sabbia morbida e un’acqua non troppo alta. Quello che è alto è il godimento che si prova nel fare svariati bagni in un mare così!
We love: gotici, malinconici, sperimentali. Giovanissimi e bravissimi. Hanno iniziato all’una e mezza e si sono presentati incappucciati di bianco e truccati d’argento. Entrambi, lui e lei, cantano con queste due voci lontane, divorate dalla musica. E intanto suonano strumenti che dire analogici è poco: una melodica e soprattutto un oggetto non meglio identificato, fatto da una scatola e una barra di metallo. Anche loro hanno curato molto l’abbinamento con le immagini e non potevano che scegliere un mix di video rétro e animazioni geometriche.
Sul mio canale YouTube ho caricato qualche video delle performance di Timo Maas e We Love, se vi va andate a vederveli.
Ellen Alien: così così. Forse mi aspettavo di più, forse se l’è tirata un po’ e non ha voluto suonare in coda ai We Love senza la sua attrezzatura completa (quindi si è creato un buco di 10 minuti)… il risultato è stato che quando aveva cominciato a prenderci la mano, io ero nel mondo dei sogni (e comunque erano di nuovo le 4,30 della mattina, con sveglia alle 9 per tornare). #perdire
Comunque, anche sabato sera abbiamo abbinato dell’ottimo pesce unito a un assaggio di cevapcici e rasnici, a un prezzo molto più abbordabile. L’unico problema della cena è che non avevamo più posto per le teglie cariche di scampi e grigliata. Non ci siamo fatti mancare niente!
Considerando che questa è stata la prima edizione e tutto il mazzo che si sono fatti i ragazzi dello staff, secondo me va valutata come esperienza sicuramente riuscita ma anche con ampi spazi di miglioramento e di riflessione (e fino a qui è quasi ovvio).
Per me, i miglioramenti vanno fatti qui:
E la riflessione principale è stata questa: c’era un’altissima percentuale di uomini e molti non sembravano interessati a un festival così di nicchia. Diciamo che se alcuni si fossero trovati alla sagra dei cevapcici forse non avrebbero colto la differenza. E qui abbiamo fatto una riflessione di massa su come portare la gente a un festival. Prima di confrontarmi con i miei compagni di viaggio, non avevo mai pensato a quante implicazioni e difficoltà comporta l’organizzazione di un evento così. La cosa che ho capito finora è che organizzare un festival e portarci tanta gente è più semplice che portarci la gente giusta. Tanta gente la puoi portare facendo gli sconti comitiva, dando gli omaggi donna, ecc ecc. Ma questo non garantisce che il pubblico capisca, apprezzi e soprattutto ritorni a vedere performance come quelle di Timo Mass + Kaplan Project o dei We Love. Paolo ha sottolineato che se non sono appassionato di una cosa, l’unico modo che ho per provare a farla è ricevere un consiglio da una persona di fiducia. È forse è mancato proprio questo passaparola.
Bando alle ciance, grazie ad Amatori, Adriano, Jonathan e gli amici ed ex-colleghi Marzia, Paolo, la Riccia e Oscar, che mi hanno fatto passare una vacanza che non dimenticherò. Spero che Amatori trovi le forze per riprovarci di nuovo.
[DISCLAIMER] il pacchetto Large (viaggio + soggiorno + festival) mi è stato offerto da Amatori Tour Operator, a scanso di equivoci tutto quello scrivo corrisponde a quello che penso e nella più totale trasparenza mi sono sentita libera di scrivere com ho vissuto la vacanza.
Cari amici eccomi qua!! Sono ritornato dal “Supernova Festival”, il festival di musica elettronica a cui ho partecipato insieme a 2 blogger/amici: Adriano e Ilaria e dove ne ho trovati degli altri: Marzia, Paolo, Oscar e Barbara……..