In questo post, i Ninjas spiegano la loro visione sul ruolo dei brand e l’importanza del loro posizionamento nella società interconnessa. Condivido in pieno il loro punto di vista. Ci sono una miriade di motivi non professionali che mi portano a partecipare agli eventi del 13 febbraio, ma, visto che qui parlo di lavoro, mi limito a dire che da anni vedo una fissità di idee e di approcci nel mondo della comunicazione italiana, fissità che rispecchia una parte della nostra società.
Mi piacerebbe che questi eventi segnassero l’inizio di una boccata d’aria anche in questo settore. Una sveglia che suoni nelle orecchie di chi pensa che il suo anticalcare serve a donne superstiziose, che non sanno che prodotto usare – quindi ci vuole un uomo che glielo spieghi e che contestualmente le tratti come si meritano (cioè da galline);
oppure di chi pensa che per vendere un contratto di telefonia sia utile mostrare uno spogliarello in ascensore (spot che peraltro va in onda a qualunque ora del giorno);
oppure di chi dice che questi sono discorsi moralisti, e lo fa da 20 anni avendo i fondoschiena di due veline davanti alla faccia.
Qualche esempio di nuova, meravigliosa comunicazione c’è. Esistono aziende che sanno che i loro saponi vengono usati da splendide donne con taglie (o età) over-46;
oppure che le loro auto possono essere guidate da donne omosessuali persino belle (peccato che la provocante ma non volgare pubblicità della Twingo sia stata ovviamente subito censurata e ritirata);
oppure che i programmi possono addirittura essere condotti da donne intelligenti, capaci di fare interviste come quella di Daria Bignardi a Corrado Augias (un uomo che definire saggio mi sembra semplicemente riduttivo).
Domenica, mi piacerebbe vedere tanti uomini, non solo donne.
Mi piacerebbe non vedere neanche una sola bandiera di partito.
Ma soprattutto, mi piacerebbe che la sveglia suonasse per prima nelle orecchie di quelle donne che cedono alla tentazione del tutto e subito e pensano di essere sedute sulla loro fortuna. E per seconda nelle orecchie di quegli uomini (ma anche donne) che usano la scusa “colpa di voi donne, che fate così”, per raccoglierci tutte nello stesso fascio.
Gran bel post, in linea con i concetti che andiamo esprimendo nei nostri testi… che tu conosci in parte :-)
Mi limito a queste righe che significano poco più di un “mi piace” (badge che imbruttisce il tuo sobrio layout :P) altrimenti cadrei nella tentazione di esprimermi che causerebbe la tua moderazione :-)
Bella ila… sbandiera forte!
ma caro Ale, dai sfogo alla tua espressività, scrivi anche un intero testo che userai per i Mamuth! :) :*
Riprese del “Se non ora quando” a Genova il 13 febbraio 2011, contiene: parodia Berlusconi “papi” con “bunga bunga” girls – panoramica della partecipazione lungo la via e sulla piazza – tamburi.
http://www.youtube.com/watch?v=J5nKX0vepLk