Dal 10 al 19 gennaio andrò a San Francisco a seguire il corso di Interaction Design di Cooper U, il programma di formazione di Cooper.
Questo momento segna per me una svolta decisiva verso l’interaction design come specializzazione professionale e una grande felicità per essere riuscita a conseguire un obiettivo che mi ero data e in cui credo molto.
In linea generale, perché è evidente che c’è tantissimo da fare qui, ce ne sarà sempre di più ed è un lavoro stupendo (dico ovvietà, quindi taglio corto).
A livello professionale e personale, perché è sogno che diventa realtà.
Ho studiato progettazione grafica e comunicazione visiva. Era la seconda metà degli anni ’90, internet era un tema emergente, si parlava di multimedia e interattività in modo acerbo. Ma era quello il campo che avrei voluto seguire. Purtroppo ai tempi in Italia non c’era praticamente nulla, tutt’oggi i corsi sono molto pochi e quasi tutti privati. Il massimo che ho potuto fare era stato andare a farmi un anno di Erasmus a Belfast e seguire il corso di multimedia. Da quando ho iniziato a lavorare, ho cercato sempre di avvicinarmi a questo settore, ma solo da quando sono freelance lo faccio in modo intensivo e come volevo.
All’inizio del 2012 ho fatto una ragionata su come mi stavano andando le cose e, soprattutto, su quello che mi piaceva fare. Una volta, come designer, mi occupavo solo della parte visual, l’ultimo strato di un progetto digitale (agli inizi erano siti web).
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Parlavo con i colleghi per capire le difficoltà di sviluppo ma anche le opportunità per fare un lavoro migliore. Migliore iniziava a significare “semplice”, “utile”, “intuitivo”, “piacevole da usare”. Ognuna di queste parole mi metteva davanti agli utenti per cui stavo progettando e agli obiettivi dei clienti. Come grafico, ho dovuto fare un gran lavoro su di me per imparare che le cose che faccio non sono per me e non devo avere ragione di nulla.
Esistono tante rappresentazioni che spiegano come si progetta la user experience. Uno dei più famosi è quello di UPA:
Ogni volta che lo guardo, vedo i pezzi che mi mancano e questo corso dovrebbe aiutarmi a trovarli.
Perché sono i migliori.
Perché organizzano anche corsi di Collaborative Design e Lean UX, quindi mi aspetto che il loro approccio sia lo stesso in cui credo io.
Perché è la prima volta che vado negli USA, in una delle città in cui so che tornerò.
Lo vivo come un nuovo inizio e non sto nella pelle.
Buon nuovo inizio! :)
Complimenti !! .. tanti tanti tanti :-D
Congratulazioni e buon viaggio!
Grazie mille! e crepi! :)
Complimenti! :)
Ilaria, volevo farti i miei complimenti, sia per questa scelta che per tutte le altre descritte nel tuo blog, che ieri mi son letto dall’inizio con molto interesse. Ho trovato molti punti in comune con la mia situazione attuale (sono un grafico principalmente legato al cartaceo) e sto modificando il mio lavoro per piacere e dovere. Buon inizio!
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