Il 30 aprile è il termine ultimo per partecipare ad Apps4Italy, il concorso italiano che invita pubbliche amministrazioni, aziende, sviluppatori, designer e chi più ne ha più ne metta a presentare un’app mobile (o un’idea di app) basata sugli open data. Ho avuto due occasioni per partecipare e se per motivi di tempo ho dovuto dire di no alla prima, la seconda è arrivata in un momento migliore, così non me la sono lasciata scappare. L’invito è arrivato da Smartitaly, indirizzato a me, Emanuele Rampichini e Francesco Fortunati ed è sostenuto da Samsung Italia, che ci ha prestato 2 Galaxy Note.
Foto di Michele Luconi
Tra fonti e materiali vari che ho letto per prepararmi, segnalo la puntata del 31 marzo 2012 dell’ottimo “2024“, il programma radiofonico di Radio24 a cura di Enrico Pagliarini (grazie a Claudio Menzani per avermi fatto scoprire il programma). Dopo 22 minuti, Pagliarini inizia un’intervista di circa mezz’ora a Massimo Fubini di ContactLab sul tema degli open data. Il risultato è un’ottima introduzione all’argomento: con alcuni esempi pratici, Fubini fa capire quali sono i possibili scenari di utilizzo dei dati e il loro eventuale impatto sociale.
Per vari motivi. Primo: non si può dire di no a un buon team sponsorizzato da Samsung Italia :). Secondo: non conoscevo bene il tema e questo concorso mi sta dando l’occasione per aggiornarmi. Terzo: ho iniziato a capire la filosofia e l’etica che stanno alla base della pubblicazione dei dati e mi sembra che possano contenere un enorme potenziale, sotto molti punti di vista (sociale, economico, sanitario, markettaro…).
Nelle prime idee che ci sono venute abbiamo fatto sistematicamente questi errori: o non usavamo open data esistenti (e noi vogliamo presentare un’app funzionante); oppure li usavamo in modo marginale, non strutturale. All’inizio, la sensazione che ho avuto è di avere davanti tanti pezzi di Lego e di non avere idea della forma che avrei voluto dare alla nostra costruzione.
C’è poi un altro aspetto: non è che in Italia ci siano poi tutti questi gran dati disponibili. Oppure, quando ce ne sono, devo dire che ho avuto dubbi sulla loro utilità e qualità. Comunque, durante i vari brainstorming, Michele (che di opendata ne mastica da un po’) ci ha aiutato a inquadrare il tema e oggi stiamo lavorando su un’idea realizzabile, che ci convince. Se riusciamo a fare quello che abbiamo in mente, io per esempio la userei :D. Lele e Fra la stanno sviluppando e io, oltre che mettere a punto i dettagli di ux e grafica, penserò al logo e alla presentazione.
Ho l’impressione che altrove il tema sia più sentito. Per dirne una, qualcuno è già alla terza edizione di contest analoghi ad Apps4Italy. Sembra che ci siamo mossi in ritardo rispetto ad altri Paesi e la sensazione che ho oggi è che non ci sia una grande partecipazione al concorso. Non è un caso che abbiano posticipato la scadenza più volte, mi dice Adri. A meno che non mi stia sbagliando, se è come la penso io, non saprei immaginarmi bene le cause…. Al di là del cronico problema di tempo che abbiamo tutti, gli open data (né tantomeno Apps4Italy) non sembrano in cima alla lista degli argomenti più sentiti tra i miei contatti. Eppure, come dice Fubini in 2024, parliamo di dati che sono un nostro diritto e che possono diventare cruciali per il cittadino. Ma se non sarà obbligatorio (soprattutto per le p.a.) renderli pubblici, il tema rischia di diventare un semplice hype… quindi perché “sbattersi”?
Escludo quelle già segnalate sul sito Apps4Italy: