È da un po’ che osservo e ascolto la pubblicità sul Forum Nucleare. Lo spot presenta il sito “forumnucleare.it” e mostra una persona che gioca a scacchi di fronte al suo alter-ego. Uno dei due è favorevole, l’altro è contrario all’energia nucleare. L’idea comunicativa di fondo è corretta e mi sembrano azzeccate anche la regia, la musica e la neutralità delle espressioni nei visi degli attori. Per me, quello che non funziona è il copy (inteso come messaggio che passa e linguaggio usato allo scopo). Oddio, forse funziona fin troppo bene, in modo un po’ (diciamo) sottile.
Nella pubblicità, a tutte le opinioni “contro” viene data una risposta che di fatto le rigira, confutandole. Chi è contro pone domande (e quindi in senso lato “rompe”); chi è a favore ha tutte le risposte. Anche lo speaker usa un tono di voce appena più seccato quando legge le frasi contro, e più persuasivo per le frasi a favore.
Ed ecco perché mi si forma questa sensazione: che questo non mi sembra un forum. Mi rimane più il senso di una sovrastruttura che servirà a dire “Visto? Ne abbiamo discusso, abbiamo risposto a tutti, quindi procediamo”.
Non mi viene voglia di entrare in questo tipo di discussione. Lo percepisco come un messaggio ingannevole.
Aggiungo: la sensazione di algida atmosfera da “Coma profondo” (il film) e il fatto che, quello che nelle intenzioni si definisce “forum”, nelle immagini in realtà appare come un soliloquio con se stessi.
Se poi vai a vedere chi sono i soci finanziatori del “forum” –
http://www.forumnucleare.it/index.php/il-forum/missione/soci
capisci anche che forse le tue non erano solo impressioni (avevo anche io avuto questa curiosità, per cui… :-)
Resta il fatto che, visto che sia io sia tu siamo rimasti colpiti e abbiamo approfondito, in qualche modo i “creativi” di Saatchi & Saatchi l’obiettivo di catturare l’attenzione l’hanno centrato in pieno. E anche a fare “buzz” visti i commenti in rete su questo spot…
Condivido le vostre perplessita’.
Un forum dovrebbe essere un luogo di scambio collettivo, non l’avrei rappresentato come una partita a scacchi fra due “noi stessi”. Passa anche il messaggio che qualcuno fra i due estremi debba vincere, e non si menziona l’arricchimento reciproco del confronto o la concilizazione di posizioni distanti.
Anche a me è saltato subito all’occhio (anzi, all’orecchio) il tono di voce che cambia. Altri hanno notato che il contro-nucleare ha le pedine nere, mentre il pro quelle bianche…
@Cristiano: non conosco il film che citi, mi informerò… Non avevo fatto caso all’asetticità inquietante dell’ambiente ed in effetti è vero.
@tutti: su Facebook mi hanno suggerito questo articolo, che mette in luce non solo il discorso delle pedine bianche e nere ma anche il tipo di domande e risposte. Vale la pena leggerlo: http://bit.ly/f9jl2P
su nazioneoscura.wordpress.com si spiega anche cosa hanno pensato i registi dello spot, in pratica è un finto spot neutrale non riuscito!!!
A seguito della conclamata ingannevolezza mediatica dello spot della Campagna TV del Forum Nucleare Italiano che ci stanno inoculando prima, durante e dopo i pasti, soWWWersiva_Mente ha deciso di riequilibrare appena un po’ il dibattito attraverso questo contro-spot
http://www.youtube.com/watch?v=2oLTX0-NprY
Buona mossa a tutti.
In un articolo del Fatto Quotidiano si fa il lungo elenco dei finanziatori di questo spot che ha come unico tentantivo quello di influenzare l’opinione pubblica sul ritorno al nucleare.
Purtroppo, tutte le aziende che hanno pagato la Saatchi & Saatchi appartengono alle lobby del nucleare.
@Paolo e @Alessandro: grazie per i commenti, ho letto l’articolo e ho visto il video. Non vorrei andare però fuori tema, perché il senso del mio post (e del mio blog in generale) è parlare di questi argomenti concentrandomi sugli aspetti più tecnici che su quelli sociali o politici (o altro), perché qui parlo del mio lavoro. Ecco perché trovo la lettura di Cristiano molto precisa: con uno spot del genere (che piaccia o meno, che ci si trovi d’accordo o meno), chi sta dietro il progetto e chi l’ha realizzato ha raggiunto lo scopo (che qui mi sembra chiaro essere il classico “purché se ne parli”). Ma qui scivolerei in un discorso di marketing e di vision/mission progettuali troppo ampi. Senza che mi dilunghi, posso di certo dire che è un approccio culturale che non convido. Mi tornano in mente le vecchie questioni che mi ponevo durante gli studi: se avessero dato a me l’incarico, cos’avrei fatto?
Wow, questa si che meriterebbe riflessione! Cosa avrei fatto io, avendo una commessa del genere? Magari avendo avuto per l’appunto un brief ad inizio progetto in cui mi si diceva esplicitamente di far pesare di più le posizioni del pro rispetto a quelle del contro? Un conto è parlare per astratto o principio, un conto è avere una commessa a N zeri alle spalle… :-)
PS: ho notato in questi giorni che, CASUALMENTE immagino, nei cartelloni pubblicitari delle grandi stazioni, la posizione del “contro” è scritta bianca su fondo nero piento (negativo) mentre la posizione del “pro” è invece a scritta nera su fondo bianco. Ma questa è troppo ovvia è facilmente individuabile, mentre le finezze dello spot (tono di voce compreso) sono più sottili, e giustamente meritano più attenzione.
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